Nova Sera: parliamo di criptovalute ed NFT

Quali sono le differenze tra criptovalute e token?

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Uno dei rischi maggiori che si possono correre quando si vogliono comprare delle monete digitali, è quello di buttare i soldi sulla moneta del momento (o sulle monete del momento). Non fa differenza che sia la moneta di cui stanno parlando tutti i giornali, quella che è stata twittata da Elon Musk o quella che è stata suggerita dall’amico che ne sa di più.

Entrare nel mondo delle monete digitali senza conoscere le basi, è il miglior modo per perdere tutti i soldi, o gran parte di essi.

Un concetto chiave che deve essere ben chiaro nella mente di chi vuole comprare una moneta digitale riguarda la differenza tra criptovaluta e token. Nonostante i due termini vengano usati molto spesso come sinonimi, capirne la differenza permette di evitare grossolani errori che possono comportare spese inutili o addirittura la perdita dei fondi.

Prima di vedere cosa sono e quali sono le differenze tra criptovalute e token, ti invito a entrare nel gruppo Telegram di NovaSera cliccando qui. Potrai fare domande e chiacchierare di blockchain, criptovalute ed NFT.

DISCLAIMER: lo scopo di questo articolo è puramente EDUCATIVO. Non è da intendersi come una consulenza finanziaria. Non ha l’obiettivo di incoraggiare, consigliare o suggerire l’acquisto di criptovalute. Inoltre NovaSera non è responsabile di eventuali tuoi errori o di comportamenti disonesti degli exchange e di tutti gli altri operatori nel settore crypto.

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Cos’è una criptovaluta?

Una criptovaluta è la moneta nativa di una rete blockchain e viene coniata seguendo le indicazioni del protocollo blockchain su cui “gira”.

Alcuni esempi di criptovalute sono:

  • BTC per la rete blockchain Bitcoin
  • ETH per la rete blockchain Ethereum
  • BNB per la rete blockchain Binance Smart Chain

Generalmente le criptovalute hanno delle caratteristiche fondamentali.

  • Sono decentralizzate, non dipendono da un’ente che le emette. La loro emissione e la loro circolazione è regolata dal protocollo della blockchain su cui girano
  • Sono emesse all’interno di una rete blockchain, che permette ai partecipanti di far rispettare le regole del sistema in maniera automatizzata e senza alcun ente centralizzato che ne controlli il funzionamento (per esempio non posso trasferire un BTC se non lo possiedo e non posso immettere nella rete blockchain Bitcoin un BTC falso)
  • Vengono utilizzati dei sistemi crittografici per proteggere il sistema e il funzionamento

Le criptovalute sono state ideate come mezzo di pagamento per far funzionare la rete blockchain. Sostanzialmente vengono utilizzate per pagare gli utenti che offrono i loro servizi all’interno della rete.

Per esempio, se la blockchain utilizza il protocollo Proof-of-Work [1], gli utenti possono prestare potenza di calcolo dei propri dispositivi per confermare le transazioni [2] e generare nuovi blocchi [3] all’interno della rete. Questo servizio, chiamato mining [4], prevede una ricompensa nella criptovaluta nativa della rete blockchain che viene coniata proprio per pagare l’attività di mining.

Oltre alla ricompensa per aver generato un nuovo blocco, l’utente che ha prestato la propria potenza di calcolo, guadagnerà anche tutte le commissioni, dette gas fees [5] pagate dagli utenti che vogliono far processare la propria transazione. Anche le gas fees vengono pagate nella criptovaluta nativa della rete blockchain.

Tuttavia una criptovaluta per essere accettata come mezzo di pagamento, deve avere un valore per chi la riceve. Per questo motivo dovrebbe assolvere anche la funzione di riserva di valore, ovvero il suo valore non dovrebbe deteriorarsi nel tempo.

Anche se molti accettano ben volentieri pagamenti in criptovalute, non tutti sono concordi che queste assolvano tale funzione e il dibattito è molto accesso [6].

Cosa devi apprendere in merito alle criptovalute?

Una criptovaluta è la moneta nativa di una blockchain. Le regole per la sua emissione e circolazione sono definite dal protocollo della blockchain in cui si trova.

L’emissione di nuove criptovalute avviene per ripagare l’attività di mining, mentre gli utenti che desiderano effettuare una qualsiasi transazione all’interno della blockchain, devono pagare delle gas fees nella criptovaluta nativa.

Per trasferire una criptovaluta da un wallet a un altro, è necessario utilizzare la blockchain di riferimento. Per esempio se desidero trasferire ETH, il wallet che invia e il wallet che riceve devono essere entrambi sotto rete Ethereum. Non posso trasferire ETH da un wallet Ethereum a un wallet della Binance Smart Chain. In questo secondo caso, perderei i fondi.

Importante: se invio una criptovaluta a un wallet di una rete blockchain diversa da quella su cui gira, i fondi andranno persi (a meno che non possiedo un wallet sulla stessa rete blockchain cha ha lo stesso indirizzo del wallet al quale si volevano inviare erroneamente i fondi).

Cos’è un token?

Un token [7] è una moneta digitale creata all’interno di una blockchain già esistente attraverso uno smart contract [8]

Qualsiasi utente oppure organizzazione può creare un token all’interno di una blockchain, l’unico vincolo per la creazione è la scrittura di uno smart contract.

Al contrario delle criprovalute che hanno un’impostazione decentralizzata e regolata dal protocollo della blockchain, l’emissione, la circolazione e la regolamentazione dei token è scritta all’interno dello smart contract, che è emesso da un unico ente (un singolo utente, organizzazione, ecc).

La natura centralizzata o decentralizzata di un token viene decisa proprio dalla scrittura dello smart contract. In realtà l’aspetto principale da apprendere in questo articolo riguarda la circolazione dei token.

Infatti i token vengono creati all’interno di una blockchain e in base alla rete nella quale vengono creati possono essere per esempio dei token:

  • ERC20 (token della blockchain Ethereum)
  • BEP20 (token della blockchain Binance Smart Chain)

Per esempio un token ERC20, quindi generato all’interno della blockchain Ethereum, può circolare solamente all’interno di tale rete. Inoltre dato che si tratta di un token “ospitato” all’interno di una blockchain già esistente, se si desidera effettuare un’operazione con tale token, si dovranno pagare le gas fees nella criptovaluta nativa della blockchain nella quale si sta operando.

Ipotizzando di voler trasferire un token ERC20 dal nostro wallet a quello di un amico. Nel wallet che trasferisce il token dovranno essere detenuti sia il token ERC20 che si vuole trasferire, sia una piccola quantità di ETH per pagare le gas fees all’utente che inserirà la transazione nel blocco della blockchain. Se invece si opera con un token BEP20, si dovranno pagare le gas fees in BNB dato che la blockchain di riferimento è la Binance Smart Chain.

Prima di iniziare qualsiasi operazione, è opportuno verificare a quale rete appartiene un token, perché senza la criptovaluta nativa della blockchain con cui si pagano le gas fees, non sarà possibile effettuare operazioni.

Cosa devi apprendere in merito ai token?

I token sono asset digitali creati all’interno di blockchain già esistenti. Possono essere trasferiti solo tra wallet della stessa blockchain.

Per poter effettuare una qualsiasi transazione, vanno pagate le gas fees con la criptovaluta nativa della blockchain. Per questo motivo nel wallet che detiene il token, si dovrà detenere anche una piccola somma della criptovaluta nativa della blockchain di riferimento.

Importante: se invio una token a un wallet di una rete blockchain diversa da quella su cui è stato creato, i fondi andranno persi (a meno che non possiedo un wallet sulla stessa rete blockchain cha ha lo stesso indirizzo del wallet al quale si volevano inviare erroneamente i fondi).

Cosa sono i token cross-chain?

Negli ultimi anni si sono diffuse nuove blockchain e per molti token è diventato fondamentale poter essere presenti in più reti.

Sostanzialmente un token cross-chain è un token che viene creato anche in altre reti dopo essere stato creato all’interno di una blockchain tramite uno smart contract. Il suo valore rimane lo stesso all’interno delle diverse reti su cui è presente poiché vengono adottati dei meccanismi che permettono di bloccare la circolazione dei token su una rete in favore di un’altra.

Anche se i token cross-chain sono presenti in più reti, non è possibile cambiare la rete con un semplice trasferimento da un wallet di una rete a quello di un’altra rete. Per poter eseguire il cambio di rete, va effettuato un bridge tramite apposite piattaforme, oppure si può trasferire il token a un exchange tramite una rete e trasferirlo utilizzandone un’altra (se l’exchange prevede la ricezione e l’invio tramite reti diverse).

Cosa devi apprendere in merito ai token cross-chain?

I token cross-chain sono token presenti in più reti. Per esempio per un token ERC20 creato inizialmente sotto la rete Ethereum, può essere creato il corrispettivo token BEP20, ovvero sotto Binance Smart Chain.

Il prezzo dei token cross-chain è lo stesso all’interno delle diverse reti.

Per qualsiasi transazione eseguita con i token cross-chain (trasferimento, bridge, swap, ecc), vanno sempre pagate le gas fees nella criptovaluta nativa della rete in cui si trova il token.

Importante: se invio una token cross-chain a un wallet di una rete blockchain diversa da quella del wallet, i fondi andranno persi anche se il token è stato ricreato anche nell’altra rete (a meno che non possiedo un wallet sulla stessa rete blockchain cha ha lo stesso indirizzo del wallet al quale si volevano inviare erroneamente i fondi).

Non è possibile trasferire direttamente un token cross-chain da un wallet di una rete a quello di un’altra. È necessario effettuare un bridge da una rete all’altra, in alternativa si può trasferire il token a un exchange da un wallet di una rete e dall’exchange al wallet di un’altra rete.

Cosa sono le criptovalute “wrappate”?

Le criptovalute “wrappate” sono dei token il cui prezzo è agganciato a quello delle criptovalute che vogliono rappresentare. Per esempio WBTC (Cos’è Wrapped Bitcoin) è un token ERC20, ovvero un token presente nella rete Ethereum, il cui prezzo riflette il prezzo di Bitcoin.

I token delle criptovalute “wrappate” risolvono il problema della scarsa interoperabilità tra reti, per la quale non era possibile trasferire una criptovaluta in una rete diversa da quella nativa. Possedere il token di una criptovaluta “wrappata” equivale a possedere tale criptovaluta nella blockchain nativa, con il vantaggio di poter operare nella rete diversa.

Tuttavia essendo dei token ospitati all’interno di una blockchain, valgono le stesse regole per i normali token.

Cosa devi apprendere in merito alle criptovalute “wrappate”?

Le criptovalute “wrappate” sono token il cui prezzo è agganciato a quello delle criptovalute che vogliono rappresentare, tuttavia essendo dei token, sono ospitati all’interno di una differente blockchain rispetto a quella nativa.

Perciò non si può trasferire una criptovaluta da un wallet della blockchain nativa, al wallet di una diversa blockchain e ottenere la criptovaluta “wrappata” (si perdono i fondi). Bisogna passare da un exchange, oppure effettuare un bridge.

Le criptovalute “wrappate” sono token ospitati all’interno di una blockchain diversa da quella nativa, per questo motivo, per poter eseguire qualsiasi transazione, è necessario pagare le gas fees nella criptovaluta nativa della blockchain in cui si trovano (per esempio per trasferire WBTC da un wallet all’altro, pagherò le gas fees in ETH).

Non è possibile trasferire una criptovaluta “wrappata” da un wallet di una rete al wallet di una blockchain diversa. Anche in questo caso, è necessario passare per un bridge, oppure per un exchange centralizzato.

Quali sono le differenze tra criptovalute e token?

Ho sentito il dovere di fare questa lunghissima premessa, spiegando cosa sono criptovalute, token, token cross-chain e criptovalute “wrappate” perché potevano nascere dubbi sulla possibilità di inviare un token da una rete all’altra senza eseguire un bridge (o passare per un exchange).

In sostanza si possono racchiudere questi asset digitali in due grandi categorie:

  • Criptovalute: monete native di una blockchain
  • Token (token, token cross-chain e criptovalute “wrappate”): asset digitali creati all’interno di una blockchain esistente per mezzo di uno smart contract

La prima sostanziale differenza è proprio questa, la natura dell’asset digitale: moneta nativa di una blockchain, oppure token creato all’interno di una blockchain?

Dopo questa fondamentale distinzione, è bene ricordare la funzione dell’asset digitale di riferimento.

La criptovaluta serve per “far funzionare” la blockchain. Infatti viene coniata per pagare gli utenti che permettono il funzionamento della rete attraverso il mining e viene utilizzata dagli utenti che vogliono eseguire transazioni all’interno della rete, dato che la usano per pagare le gas fees, ovvero le commissioni riconosciute a coloro che permettono il funzionamento della rete.

Invece la funzione dei token viene definita dallo smart contract che li crea. Non esiste un’unica funzionalità, ogni progetto o individuo che crea un token può decidere l’utilità dello stesso. Essendo asset ospitati all’interno di una blockchain, non hanno una totale autonomia, dato che per poter eseguire le transazioni si sfrutta la rete ospitante e perciò le gas fees si pagano tramite la criptovaluta della rete.

In conclusione

In questo articolo dovresti aver capito cosa sono le criptovalute e alcune tipologie di token (non sono stati affrontati i token non fungibili). Inoltre dovrebbe esserti più chiara la differenza tra criptovaluta e token. Dovresti quindi aver appreso perché sarebbe improprio utilizzare i due termini come sinonimi.

Infine è importante ricordare che il trasferimento di un asset, che sia questo una criptovaluta o un token di qualsiasi tipo, da un wallet a un wallet di un’altra rete, NON è mai possibile (il rischio è quello di perdere i fondi trasferiti a meno che l’indirizzo del wallet nell’altra rete non sia identico).

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